Uccide tutti, fanaticamente, la crociata contro i catari albigesi nel XIII secolo; uccidono tutti, scientificamente, le tempeste di fuoco scatenate dai bombardieri sulle città tedesche e giapponesi nella seconda guerra mondiale; uccidono tutti, con pretesti legali, i rastrellamenti nazifascisti sulle montagne. Due fidanzati catari fuggono da Béziers, un professore fugge da Milano bombardata; sperano di trovare pace nelle retrovie, ma qui incontrano le radici profonde dell’odio. Tranne che nelle zone liberate dell’Ossola, dove, in quaranta giorni di libertà, non è stato ucciso nessun fascista.